Anche il Consorzio CIAL è fra i sostenitori e partner del 4K Alpine Endurance Trail Valle d’Aosta, il trail più duro al mondo, che si terrà in Val d’Aosta dal 3 al 9 settembre prossimo e che quest’anno, grazie anche alla partecipazione di CIAL, mira ad ottenere una percentuale dell’80% di raccolta differenziata per i rifiuti prodotti.
Sempre più i grandi eventi sportivi sono attenti al proprio impatto ambientale. In particolare, le gare di corsa a piedi rappresentano un simbolo per gli atleti rispettosi dell’ambiente e del paesaggio attraversato.
E’ in questo quadro che si inserisce il 4K Alpine Endurance Trail Valle d’Aosta, uno spettacolare trail running che si terrà alle pendici delle quattro vette più alte delle Alpi (i 4K, ovvero Monte Bianco, Monte Rosa, Cervino e Gran Paradiso) in un percorso ad anello di 350 km e 25mila metri di dislivello positivo e che si snoda in senso orario lungo le Alte Vie n.1 e n.2 con passaggi tra i 300 e i 3300 metri di altitudine slm. La partenza e l’arrivo saranno a Cogne, nel cuore del Parco Nazionale Gran Paradiso.
Per questa competizione, certificata dall’Associazione Internazionale di Trail Running ITRA e qualificante per il prestigioso UTMB (Ultra Trail Mont Blan), è stato previsto uno speciale progetto di sostenibilità ambientale, il 4K-ECO, che prevede un’attenta raccolta differenziata nei campi base, nei rifugi e in tutti i ristori food&beverage oltre che ai maggiori punti di attraversamento e di frequentazione da parte degli spettatori, per un totale di 129 punti presidiati da eco-volontari.
L’obiettivo è di raggiungere almeno l’80% di differenziazione. In particolare, per la raccolta differenziata dell’alluminio, l’obiettivo è quello di recuperare e avviare a riciclo, grazie a CIAL, le migliaia lattine in alluminio distribuite per energy drink e bibite rigeneranti.
Un obiettivo non facile – ma raggiungibile – dando uno sguardo alle “dimensioni” dell’evento: la gara ha richiamato 605 atleti provenienti da 30 paesi di tutto il mondo, da Europa, Stati Uniti, Argentina, Canada, Thailandia, Sudafrica, Cina, Giappone e persino dalla Nuova Caledonia. Oltre ovviamente a migliaia di volontari, accompagnatori, organizzatori e spettatori (solo per quest’ultimi sono state previste oltre 50mila persone!).
La novità di questa gara è che l’impatto ambientale degli atleti è inserito nel regolamento e sono previste squalifiche o penalità per chi abbandona rifiuti lungo il percorso.
Al termine dell’evento sportivo, uno staff coadiuvato dall’importante opera dei volontari, effettuerà un’accurata opera di pulizia nei 350 km della corsa eliminando ogni traccia del passaggio degli atleti dall’habitat alpino. Infine i percorsi, tracciati con materiale ecologico, sono stati pensati per evitare i fenomeni erosivi.