L’ultimo rapporto di Metal Packaging Europe e European Aluminium mostra che il tasso di riciclo complessivo delle lattine per bevande in alluminio nei Paesi dell’Unione Europea, nel Regno Unito, in Svizzera, in Norvegia e in Islanda è stato del 75% (74,6%).
L’Italia ben sora la media, con il 92%.
Nonostante un leggero calo (1%), la quantità totale di alluminio riciclato dalle lattine ha continuato ad aumentare, raggiungendo il livello record di 580.000 tonnellate, con un incremento di 10.000 tonnellate (o dell’1,7%) rispetto all’anno precedente.
Ciò rappresenta un risparmio totale di emissioni di gas serra (GHG) pari a 5,4 milioni di tonnellate di CO2eq (equivalenti alla quantità annuale di GHG prodotta da una città europea di oltre mezzo milione di abitanti come Oslo o Genova.
L’aumento del volume di alluminio riciclato riflette l’aumento del consumo complessivo di lattine per bevande in alluminio nel 2022, che ha comportato l’ingresso di un maggior numero di lattine nel flusso di riciclo.
Tuttavia, un livello stabile di raccolta e selezione ha fatto sì che la percentuale di riciclo diminuisse leggermente dell’1% a causa del maggiore aumento della produzione e del consumo totali di lattine.
La mappa fornisce una panoramica dettagliata dei tassi di riciclo delle lattine di alluminio per Paese nel 2022.
Il nostro Paese, come si può notare nella mappa, raggiunge livelli oltre il 90% al pari di Paesi, come la Germania o la Finlandia, nei quali è attivo un sistema di deposito su cauzione, ossia la richiesta al consumatore di pagare un piccolo deposito al momento dell’acquisto (di solito 15 o 25 centesimi) che viene rimborsato alla restituzione del contenitore vuoto. Sistema che, secondo il nuovo regolamento europeo, gli Stati membri dovranno adottare se non raggiungeranno entro il prossimo 2030 il 90% di raccolta.
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