Federambiente ed ISPRA hanno realizzato congiuntamente il “Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia”. I dati sono stati raccolti attraverso l’invio agli operatori presenti sul territorio nazionale di un apposito questionario, integrato,ove necessario, da interviste telefoniche e richieste di ulteriori informazione e/o chiarimenti.
A livello nazionale gli impianti di trattamento termico di rifiuti di origine urbana sono 45 con una capacità nominale complessiva pari a 21.969,8 t/g, la capacità termica risulta pari a 3.044,6 MW mentre la potenza elettrica installata è pari a 847,8 MW.
Di seguito, in sintesi, quanto emerge, dal rapporto.
Una parte consistente degli impianti censiti (21 su 45) presenta una capacità di trattamento piuttosto ridotta, non superiore alle 300 t/g. La capacità nominale media di trattamento dell’ intero parco su base annua risulta di circa 161.000 tonnellate, corrispondenti a quasi 490 t/g
Distribuzione impianti per capacità di trattamento
L’ apparecchiatura di trattamento termico di più larga diffusione è costituita dai combustori a griglia che rappresentano l’84% per numero di linee installate (74 su 88) e l’ 87% in termini di capacità nominale di trattamento. Il resto è suddiviso tra il letto fluido (10 linee, pari al 10,8% in termini di capacità nominale di trattamento) e 4 linee a tamburo rotante.
Tipi di trattamento termico
Il recupero energetico viene effettuato nella totalità degli impianti e prevede in tutti i casi la produzione di energia elettrica. La produzione di energia termica è effettuata nell’ ambito di uno schema di funzionamento cogenerativo (produzione combinata di energia elettrica e termica), su base principalmente stagionale, e riguarda solo 13 impianti, tutti situati nel Nord Italia. La potenza elettrica installata è pari a circa 848 MW
Per quanto riguarda il trattamento dei fumi, finalizzato alla rimozione delle polveri e dei gas acidi, si rileva che i sistemi maggiormente diffusi sono quelli di tipo “a secco” e quelli di tipo “multistadio”, adottati rispettivamente in 43 e 37 delle 88 linee di trattamento complessive; il sistema a secco rimane prioritario, con il 58,4%, anche in termini di capacità di trattamento. Le rimanenti 8 linee sono interessate dal sistema a semisecco.
In tema di controllo degli ossidi di azoto la riduzione selettiva non catalitica (SCNR) all’ interno del generatore di vapore rappresenta il sistema più utilizzato (42 linee su 88). Tuttavia i sistemi di riduzione catalitica (SCR), attualmente installati in 19 impianti per un totale di 31 linee di trattamento, prevalgono in termini di capacità di trattamento con il 44%. Si rileva anche l’adozione in 14 linee di sistemi combinati SNCR + SCR per una capacità di trattamento pari al 24%.
L’ammoniaca viene rilevata al camino nella maggior parte degli impianti e in almeno 39 impianti tale inquinante è oggetto di monitoraggio in continuo.
La rimozione dei microinquinanti organici ed inorganici viene per lo più effettuata tramite adsorbimento su carboni attivi, di norma iniettati assieme al reagente alcalino. In accordo con quanto previsto dalla legislazione, la rilevazione di tali inquinanti viene fatta tramite campionamento periodico. In base alle informazioni raccolte, almeno 16 impianti effettuano il monitoraggio in continuo del mercurio, 25 impianti effettuano il campionamento in continuo delle diossine, la cui determinazione analitica viene sovente effettuata con frequenze molto superiori a quelle minime previste dalla normativa, infine almeno 30 sono gli impianti che effettuano rilevazioni periodiche dei PCB.
In termini di emissioni in atmosfera tutti gli impianti rispettano i valori limite fissati dalla legislazione per gli impianti di incenerimento, talvolta anche più restrittivi, sebbene 17 impianti risultino autorizzati come impianti di coincenerimento.
Per quanto riguarda il quantitativo totale di rifiuti trattati, esso è stato nel 2013 pari a circa 5,81 milioni di tonnellate (+67% rispetto ai livelli del 2003). I rifiuti trattati sono costituiti da RU indifferenziati (44%) e da flussi da essi derivati (frazione secca e CSS) (49%) e, in misura minore, da rifiuti speciali (7%), che comprendono anche i rifiuti sanitari e le biomasse.
Tipologia e quantitativi di rifiuti trattati
La produzione di energia elettrica ha raggiunto, nel 2013, 4.193 GWh, con un incremento del 32% rispetto ai 3.172 GWh registrati nel 2009, mentre la produzione di energia termica è stata di 1.508 GWh, con un aumento del 56% circa rispetto ai 965 GWh del 2009.
Di seguito è possibile scaricare, in pdf, copia del rapporto.