Il Papa ammonisce che se l’uomo “prende a schiaffi l’ambiente”, diventa “maggiormente” responsabile del degrado ambientale che aggrava i fenomeni naturali. E finiamo a Hiroshima”. Lo ha detto in volo verso Manila. Il Papa, interpellato sul peso dei comportamenti umani sul degrado ambientale, ha commentato che certo “non so se in tutto, ma certo maggiormente, in gran parte, è l’uomo che schiaffeggia la natura”, e ha ricordato lo sfruttamento eccessivo, le deforestazioni, raccontato anche che come arcivescovo di Buenos Aires, 5 anni fa con una “commissione per i diritti umani ho fatto ricorso alla Corte suprema Argentina, contro la terribile deforestazione”.
Ha poi citato la frase a lui cara di un suo amico contadino: “Dio perdona sempre l’uomo perdona qualche volta, l’ambiente non perdona mai”. “La cultura va bene,- ha proseguito papa Francesco partendo da una considerazione di Romano Guardini – ma quando va troppo avanti e si impadronisce” finiamo a “Hiroshima”. Si è detto deluso dei risultati della conferenza di Lima sull’ambiente e che spera in maggiori risultati per la Conferenza di Parigi 2015; ha anche riferito che la sua enciclica sui temi ambientali dovrebbe essere pronta entro giugno-luglio. Per essa, ha raccontato sull’aereo che lo portava da Colombo a Manila, si è anche confrontato con il patriarca ortodosso Bartolomeo che da anni è sensibile a questo tema.
“Ho avuto la prima bozza dal card. Turkson – ha raccontato circa l’iter dell’enciclica – con l’aiuto di alcuni ho fatto preparare questo, e ho lavorato, poi con l’aiuto di alcuni teologi” abbiamo fatto un terzo passaggio, “l’ho inviato alla Congregazione per la dottrina della fede e alla seconda sezione della Segreteria di Stato e al teologo della casa pontificia, perché studiassero bene che non dicessi troppe stupidaggini”. “Tre settimane fa – ha proseguito – ho ricevuto le risposte, alcune grosse così, ma tutte costruttive; prenderò una settimana di marzo tutta, per seguirla e alla fine di marzo credo che sarà finita e andrà alle traduzioni; se il lavoro di traduzione andrà bene, questo è compito di mons. Becciu, penso che a giugno potrà uscire. E’ importante un po’ di tempo tra uscita e incontro di Parigi – ha aggiunto – perché in Perù non si è concluso un granché, mi ha deluso la mancanza di coraggio”. Anche in questo campo, ha detto “è importante il dialogo interreligioso”, e ha raccontato alcuni dettagli su dialoghi con teologi su questi temi e con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, da anni sensibile ai temi ambientali.