Rapporto Anci-Conai: ecco l’Italia delle “Circular City”, 8 Regioni e 3.141 Comuni sono già oltre l’obiettivo Ue del 50% di riciclo dei rifiuti
Nell’ultimo anno la raccolta differenziata è aumentata del 3,6%, mentre sale del 40% il dato sui Comuni che hanno già superato la soglia richiesta dall’Europa per il 2020
(via Conai.org)
Roma, 26 ottobre 2015
Otto Regioni italiane, una in più dello scorso anno, hanno già raggiunto, con ben 6 anni di anticipo, l’obiettivo UE fissato per il 2020 del 50% di avvio a riciclo, mentre oltre 3000 Comuni hanno centrato l’obiettivo con un aumento percentuale a doppia cifra rispetto al 2013.
E’ quanto emerso durante la presentazione dei dati del V Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti, tenutasi ieri 26 ottobre a Roma.
Lo studio evidenzia un lieve aumento (+2,03%) della produzione dei rifiuti nel 2014, termometro inequivocabile di una ripresa dei consumi e, al contempo, un aumento della raccolta differenziata (+3,67%) che ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi di riciclo in moltissime realtà.
Allungando lo sguardo all’Italia nel suo complesso, scopriamo ancora una volta che ci troviamo di fronte a un Paese a due velocità, con un Nord dotato sia di impianti più adeguati che di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l’obiettivo entro il 2020.
Le Regioni che hanno superato nel 2014 la percentuale del 50% di materiali avviati a riciclo sono Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Sardegna e la “new entry” Emilia-Romagna. Valle D’Aosta, Toscana, Umbria, Abruzzo e Campania sono invece vicine al raggiungimento dell’obiettivo.
I Comuni che hanno raggiunto l’obiettivo del 50% di avvio a riciclo sono stati 3.141 (40% in più rispetto al 2013); 9 comuni e due città metropolitane – San Giovanni in Persiceto, Bacoli, Mantova, Fano, Pozzuoli, Guidonia, Parma, Modena, Ravenna, Torino e Milano – hanno ricevuto un riconoscimento per aver centrato l’obiettivo “2020” della direttiva europea del 1998.
Da questo punto di vista, il progressivo aumento della qualità del materiale conferito ai Consorzi di filiera che si riferiscono CONAI, fra i quali anche CIAL, e successivamente reimmesso nei cicli produttivi è la prova di una ormai consolidata attitudine dei cittadini alla pratica della corretta separazione delle matrici recuperabili. Ma è ormai inevitabile che i cambiamenti climatici impongano di valutare l’impatto ambientale del sistema integrato della gestione dei rifiuti: l’aumento di CO2 (+3,72%) rilevato nel 2014 non va interpretato in chiave negativa, ma è strettamente legato all’aumento dei consumi e quindi dei rifiuti raccolti.
Lo stesso Accordo Quadro ANCI_CONAI si conferma il punto di riferimento per 59 milioni di cittadini, coinvolgendo 7.800 comuni e gestendo oltre 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio: in aumento del 7,7 % rispetto al 2013.
Risultati che confermano una capacità di raccolta e recupero in linea con i migliori Paesi Europei, con ancora un ampio margine di crescita in previsione delle capacità di sviluppo delle raccolte differenziate avviate nel centro-sud Italia supportate, tra l’altro, con un impegno straordinario dal nuovo Accordo Quadro.
E proprio l’attività di riciclo, assicurato dal sistema Conai/Consorzi di Filiera per quei Comuni che volontariamente attivano le convenzioni con i Consorzi di Filiera previste dell’Accordo Quadro, rappresenta il vero fine di qualsiasi sistema di raccolta differenziata adottato a livello comunale e la concretizzazione dell’economia circolare nel campo dei rifiuti.