Una costellazione di sette “Stalagmiti” monumentali, alte oltre i 5 metri e mezzo e realizzate con più di 8000 lattine di alluminio di scarto che l’artista padovana ha tagliato in strisce e poi cucite insieme, è partita da Padova per allunare in Svezia, nella città di Obrero, sede della celebre Biennale “OpenART”, da anni punto di riferimento per l’arte contemporanea.
La Biennale svedese quest’anno si estende a partire dal cuore della città di Obrero, dipanando le opere d’arte nei molteplici spazi pubblici. Coinvolti ben 60 artisti di fama mondiale per un totale di più di 100 opere.
Marisa Merlin è un’artista padovana di fama mondiale. Ideatrice della Biennale d’arte RicCAA, dedicata ai progetti artistici focalizzati sui temi ambientali, da sempre la sua poetica “ecologista” si forgia a partire dalla riformulazione etica ed estetica del materiale di scarto, sia esso di origine naturale, industriale o sociale.
L’opera monumentale “Stalagmiti” ha richiesto infatti più di 5 mesi di tempo per la realizzazione in studio e un mese per l’installazione in loco. Un lavoro enorme quello di Marisa Merlin, a partire dalla raccolta quotidiana del materiale di scarto necessario alla sua realizzazione e che ha visto il coinvolgimento di CiAL, di singole persone interpellate oltre ad alcuni Istituti scolastici padovani.
“Il lavoro costante e quotidiano – spiega l’artista – è parte fondante del significato dell’opera. Come la goccia di acqua calcarea che, giorno dopo giorno, costruisce le vere stalagmiti, così ogni nostro singolo gesto quotidiano di noncuranza rispetto ai materiali di scarto, è responsabile della formazione di montagne di rifiuti, con danni enormi per l’ambiente”.
L’artista, attraverso i suoi lavori, ribadisce costantemente l’attenzione sulla responsabilità individuale, oltre che sociale, rispetto alle questioni ambientali.
Lars Jonsson, curatore della Biennale, ha voluto che l’edizione “OpenART” 2017 fosse focalizzata sulle realizzazioni artistiche di tre regioni del mondo: Asia, Europa e America Latina, affinché le opere formassero “un triangolo di idee”, prendendo soprattutto Giappone e Colombia come Paesi di riferimento per questa riflessione.
L’opera “Stalagmiti” di Marisa Merlin è stata scelta, in virtù di questa riflessione, tra più di 600 proposte provenienti da tutto il mondo.
L’installazione, che ha riscosso immediatamente il favore entusiastico del pubblico e dei media svedesi, sarà visibile dal 18 giugno al 10 settembre nel centralissimo parco di fronte al Castello della città di Obrero.
A chiusura della Biennale, su indicazione dell’artista, l’opera verrà distrutta e il materiale riciclato. L’azione dello smaltimento verrò documentato e sarà parte anch’essa dell’opera.