Dal 9 giugno all’8 settembre 2013, il Cassero per la Scultura – Museo Civico unico in Italia interamente dedicato alla scultura – ospita la mostra “Alluminio. Tra Futurismo e Contemporaneità, un percorso nella scultura italiana sul filo della materia”.
La mostra è stata realizzata con il contributo del Consorzio CIAL e il Patrocinio della Regione Toscana.
La presenza di CIAL, in qualità di Official Partner, rappresenta la volontà di raccontare, fra le tante qualità dell’alluminio, anche la sua anima ambientale, legata ad un riciclo perfetto ed infinito.
Oltre 60 le opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche, archivi e fondazioni private, di artisti come Thayaht e Ram, Regina e Renato Di Bosso, ma anche Bruno Munari e Valeriano Trubbiani, Dadamaino e Gilberto Zorio, e tanti altri scultori che hanno scelto l’alluminio per le loro opere, un materiale che è comparso nella scultura italiana a partire dalla metà degli anni ‘10 del ‘900 fornendo agli artisti nuove e inattese frontiere espressive per tutto il XX secolo, fino alle nuove generazioni del XXI secolo.
Un racconto trasversale che parte dal secondo Futurismo degli anni Venti e Trenta, dove viene messo in evidenza il suo diverso utilizzo in relazione al linguaggio plastico scelto dagli artisti: dalle “sintesi plastiche” alle “aereosculture”, fino agli “spazialismi” che precedono la Seconda Guerra Mondiale.
Sono poi presentati alcuni esempi delle prime ricerche informali e astratte del dopoguerra (Alfio Castelli, Francesco Somaini, Ernesto Galeffi), per poi proseguire con la poetica delle “strutture” e delle superfici “optical” degli scultori attivi negli anni Sessanta (Getulio Alviani, Nane Zavagno, Diana Baylon, Bruno Munari) e con l’uso dell’alluminio da parte degli artisti della “figurazione astratta” e dell’“arte povera” attivi tra gli anni Settanta e Novanta. Infine una selezione di opere, datate dopo il 2000 (Rivalta, Grassino, Garbolino Rù, Borrelli, Loretti), riguarda autori emergenti che impiegano questo metallo in modo sempre più costante e originale.
La mostra sarà allestita in due sedi: lo spazio mostre temporanee Ernesto Galeffi, via Burzagli 43, per quanto riguarda la sezione storica con le opere del XX secolo, e le sale permanenti de “Il Cassero per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento”, via Trieste 1, per quella contemporanea del XXI secolo.
Il percorso espositivo è accompagnato da un unico catalogo scientifico curato da Alfonso Panzetta con le schede di autori diversi.