Il Festival CinemAmbiente si è concluso ieri 5 giugno con la cerimonia di premiazione e la proiezione del film La Vallée des loups di Jean-Michel Bertrand.
L amanifestazione, seguita e supportata dal nostro Consorzio ormai da 10 anni, ha registrato un significativo aumento del pubblico che ha seguito le proiezioni e gli eventi “indoor” del Festival, affollando costantemente le sale del Cinema Massimo e delle altre sedi della manifestazione (anche in contemporanea con altri eventi di grande richiamo per la città di Torino).
Gli spettatori della 20esima edizione hanno anche dimostrato, con una partecipazione continuativa e attiva, grande interesse verso la nuova formula del Festival, volta ad ampliare le proposte cinematografiche con approfondimenti e dibattiti su temi ambientali oggi di cruciale importanza per l’intera società civile.
Tutti i vincitori proclamati ieri hanno ricevuto il trofeo in alluminio riciclato di CIAL, simbolo del Festival.
I VINCITORI DEL 20° FESTIVAL CINEMAMBIENTE
Premio CIAL al miglior documentario italiano
assegnato dalla giuria composta da Vanda Bonardo, Luca Pastore, Mario Sunseri a:
Dusk Chorus – Based on Fragments of Extinction di Nika Šaravanja, Alessandro d’Emilia (Italia 2016, 68’)
Con la seguente motivazione:
L’importanza di un tema vitale raccontato in modo originale che permette allo spettatore un’esperienza nuova anche dal punto di vista cinematografico. Il film dimostra quanto il cinema vissuto in sala può ancora avere una forza nella trasmissione di contenuti ed emozioni.
[youtube src=”-L6rId7OLB8″]
Premio Asja.energy al miglior documentario internazionale
assegnato dalla giuria composta da Gustavo M. Ballesté, Ferdinando Boero, Serenella Iovino, Melissa Leong, Matteo Righetto
a: Plastic China di Jiu-liang Wang (Cina 2016, 82’)
Con la seguente motivazione:
Che cos’hanno in comune le discariche, la vita degli oceani e i corpi degli esseri umani vulnerabili? Molto spesso, la plastica. La geografia della plastica è una geografia corporea di diseguaglianze, di paesaggi periferici e di persone marginali. Raccontare queste storie invisibili è un atto di resistenza fisico e politico.
Premio Smat al miglior documentario One Hour
assegnato dalla giuria composta da Paolo Legato, Georges Pessis, Daniel Tarozzi a:
Océans, le mystère plastique di Vincent Perazio (Francia 2016, 53’)
Con la seguente motivazione:
Tutti sappiamo che il sesto continente è un continente di rifiuti plastici nel mezzo dell’Oceano Pacifico, con estensioni nel Nord e nel Sud dell’Oceano Atlantico. Questo film, però, mette in luce i pericoli nascosti delle microparticelle di plastica degradata, che sono ancor più pericolose perché contenute in tutto ciò che assorbiamo. Un approccio scientifico e facilmente comprensibile a un problema apparentemente irrisolvibile. Per il momento?
La giuria ha attribuito inoltre una menzione speciale
The Last Pig di Allison Argo (USA 2016, 54’)
Con la seguente motivazione:
Il punto di vista semplice e diretto di una filmaker che segue la vita quotidiana di una fattoria e il rapporto tra il fattore e i suoi maiali. Il film gioca, naturalmente, sulle emozioni dello spettatore quando il fattore smette di allevare gli animali. Nondimeno, il mediometraggio merita questa menzione speciale.
Premio del pubblico Iren
Frágil Equilibrio di Guillermo García López (Spagna 2016, 81’)
Menzione Ambiente e società offerta da Cooperativa Arcobaleno
Plastic China di Jiu-liang Wang (Cina 2016, 82’)
Con la seguente motivazione:
Film che rappresenta una verità cruda di profonda miseria legata a uno dei temi più urgenti per il pianeta e da noi ben conosciuto, il recupero ed il riciclo dei rifiuti. Forte è il tema e come viene trattato, cogliendone i risvolti ambientali, sociali, politici ed umani. Colpisce vedere come in una realtà senza prospettive di futuro per nessuno dei protagonisti si strutturino differenze in base a pochi soldi guadagnati in più o in meno. Colpisce ancora di più vedere come i bambini invece sognino gli stessi sogni e che questi siano nonostante tutto pieni di speranza.
Menzione speciale Legambiente
Con i piedi per terra di Andrea Pierdicca (Italia 2016, 86’)
Con la seguente motivazione:
Con i piedi per terra è un bell’affresco del nuovo-antico mondo contadino italiano, spesso fatto di bizzarri visionari che stanno riscoprendo e valorizzando il suolo come bene comune. Un patrimonio per troppo tempo violentato dalla cementificazione e da un’agricoltura senza scrupoli. Ed ecco che grazie a una nuova generazione di agri-cultori l’Italia riscopre il suo pizzo di colture e culture da preservare e valorizzare. In contrapposizione alle monoculture che impoveriscono terra e sapere, gusto e vita. Un lavoro nuovo, fatto di antichi saperi e sperimentazioni inedite che il documentario fotografa in modo nitido.
Turin University Student Award
assegnato dagli studenti del corso di Economia dell’ambiente, della Cultura e del Territorio dell’Università di Torino (EACT)
Source International di Advocate Creative (USA 2016, 6’)
Con la seguente motivazione:
La giuria ha voluto premiare questo cortometraggio poiché ha saputo mettere in risalto la differenza tra un mondo sommerso da informazioni, spesso frutto di interessi di parte, e il silenzio assordante nelle comunità ai margini della globalizzazione, dove però, attraverso la collaborazione e la solidarietà, si possono affrontare anche le grandi multinazionali che perseguono un modello di business non sostenibile. Risalta inoltre il ruolo centrale dell’accessibilità alla scienza, unica leva contro le violazioni dei diritti umani e faro di speranza nell’affrontare e risolvere i problemi ambientali. Si pone quindi come un messaggio di speranza nei confronti di tutte quelle realtà che stanno ancora lottando per veder riconosciuti i propri diritti, persone e società diverse, che soffrono spesso lo stesso problema: la preminenza dell’interesse economico sulla salute dell’uomo e dell’ambiente.