#FridayForFuture #SchoolsStrike4Climate, #ClimateStrike sono i principali hashtag che rimandano alla più grande iniziativa studentesca su scala mondiale nell’era dei social media, nonché una delle più importanti e concrete iniziative a difesa dell’ambiente degli ultimi decenni.
Tutto è nato dall’iniziativa individuale di Greta Thunberg, una studentessa svedese da poco sedicenne, che dallo scorso agosto salta la scuola ogni venerdì per manifestare fuori dal parlamento svedese.
In poche settimane, Greta è diventata una dei 25 teenager più influenti al mondo secondo il Time, è intervenuta due volte alla Cop24, la conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici che si è tenuta in Polonia lo scorso dicembre e al Forum economico mondiale di Davos.
Nel video che riportiamo di seguito tiene un discorso e si rivolge al Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres toccando tutti i temi più impellenti legati alla crisi climatica.
Ma la cosa più significativa e importante è che Greta Thunberg è riuscita a coinvolgere migliaia di studenti in tutto il mondo, le adesioni al Friday for Future si registrano in decine di città nel mondo assieme alle manifestazioni: dal 30 novembre si sono formati comitati di protesta in Australia; in Svizzera gli studenti scendono in strada regolarmente (lo scorso gennaio erano più di 20 mila); in Germania e Inghilterra arrivano fino a 50mila, mentre a Bruxelles c’erano 35mila giovanissimi in piazza a costringere il ministro dell’ambiente belga Joke Schauvliege alle dimissioni, che aveva dichiarato che gli studenti erano manipolati da poteri oscuri, e di aver utilizzato i servizi segreti per scoprire che dietro alle manifestazioni ci fosse una cospirazione nei suoi confronti.
E in Italia?
L’obiettivo condiviso è quello di pretendere che i governi attuino gli accordi che hanno preso a Parigi nel 2015 e che intervengano radicalmente per mettere in atto dei provvedimenti che incidano in maniera tangibile sulle emissioni di Co2, che investano sulle energie rinnovabili, che si prendano cura dei mari e dei paesaggi, degli ecosistemi devastati dal surriscaldamento globale, delle specie in via d’estinzione e di quelle che presto lo saranno.
Questi saranno anche i principali temi delle manifestazioni indette per il prossimo 15 marzo, per quello che sarà il più grande sciopero globale per il clima degli ultimi anni, al quale aderiscono molti ragazzi anche nel nostro Paese.