Ha ‘fondato’ un’area marina protetta a largo dell’isola di Arran, la prima in Scozia, dopo anni di campagne con la sua comunità, dando voce ai cittadini sulla pesca dominata dall’industria. E’ lo scozzese Howard Wood il vincitore per l’Europa del Goldman Environmental Prize 2015, il più importante premio per gli attivisti ambientali, considerato il ‘Nobel’ per l’ecologia.
Il premio, giunto alla sua 25/a edizione, riconosce i 6 attivisti che si sono maggiormente distinti per proteggere l’ambiente nelle sei regioni più popolate del mondo.
Tra gli altri cinque vincitori, il premio è stato assegnato:
– per l’Africa a Phyllis Omido una giovane donna, che dopo aver appreso che il proprio latte materno, contaminato dal piombo, avvelenava il suo bambino, e che non era l’unico caso, ha mobilitato la comunità di Mombasa in Kenya per far chiudere la fonderia che esponeva gli abitanti alle inalazioni di pericolosi prodotti chimici;
– per l’Asia, a Myint Zaw, giornalista birmano, che nonostante un pesante controllo e una possibilità limitata della comunicazione, ha fermato la costruzione della diga di Myitsone sul fiume Irrawaddy, tesoro del Myanmar;
– per le isole e le nazioni insulari, il vincitore è l’insegnante Jean Wiener che ha guidato gli sforzi della comunità per istituire le prime aree marine protette di Haiti mostrando agli abitanti l’importanza di una gestione sostenibile della pesca e delle Mangrovie.
– per il Nord-America, in Canada, ha vinto Marilyn Baptiste, ex capo del Xeni Gwet’in, una delle sei comunità Tsilhqot’in (popolo dell’acqua blu) che ha evitato la costruzione di una miniera d’oro e di rame nella British Columbia, che avrebbe distrutto la Fish Lake, fonte di identità spirituale e sostentamento.
– per il Sud-Centro America, in Honduras, all’attivista, Berta Cáceres, che ha unito gli indigeni Lenca, per impedire la costruzione della diga Agua Zarca sul fiume Gualcarque.
I vincitori, oltre a un premio di 175mila dollari, riceveranno una scultura in bronzo chiamata Ouroboros che raffigura un serpente che si morde la coda, simbolo del potere di rinnovamento della natura.