Il “Premio COMEL per l’Arte Contemporanea” è un progetto dell’azienda CO.ME.L. di Latina che, oltre a commercializzare metalli, si propone come valida realtà sociale e culturale.
Il Premio vuole richiamare l’attenzione sulle possibilità espressive, estetiche, comunicative e costruttive dell’alluminio, consolidare il rapporto tra impresa ed arte contemporanea, creare una sinergia vitale e significativa tra pubblico e artisti, promuovere l’interculturalità tra i paesi dell’Unione Europea.
Il “Premio” istituito nel 2012 e reso europeo nel 2013, ha selezionato ogni anno 13 artisti e ha coinvolto con grande interesse e partecipazione, media, spettatori e operatori del settore, tanto da essere designato, già dalla seconda edizione, come uno dei più interessanti nel panorama dei premi d’arte contemporanea.
Nell’edizione di quest’anno (2015) l’iniziativa ha mantenuto e consolidato le sue modalità e finalità, focalizzando ed affinando ancor più l’attenzione sull’alluminio nel richiedere agli artisti di analizzarne le potenzialità attraverso le sue possibili mutazioni: estetiche, comunicative e costruttive.
La mostra della IV edizione del Premio è intitolata ‘Leggero come alluminio’. La leggerezza è infatti la caratteristica che ha reso questo metallo uno dei più usati a livello mondiale nel settore produttivo e dei trasporti, ha permesso all’uomo, come è noto, di intraprendere sfide epocali che hanno segnato la storia dell’umanità, e che ancora caratterizzano la società contemporanea: dai grandi viaggi intercontinentali con aerei e navi alle imprese che hanno visto l’uomo proiettarsi verso lo spazio. La leggerezza dell’alluminio ispira altre leggerezze, dell’essere e del sentire, nell’immaginazione e nella realtà; e proprio a questo che i numerosi artisti iscritti al concorso si sono ampiamente e liberamente ispirati.
Vediamo da vicino le opere e gli artisti dell’edizione 2015 ( a seguire la fotogallery)
Alessandro Armento (Salerno, Italia) è il più giovane tra i partecipanti. Diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli si sta specializzando in pittura. E’ attratto dalle diverse specificità dei materiali e applica principi matematici alle arti visive. Propone ‘Parete verticale’, un’ascesa di tasselli di alluminio perfettamente equilibrati.
Mark Aspinall (Newcastle Upon Tyne, Inghilterra), scultore ormai legato all’Italia, noto a livello internazionale per le sue sculture aeree e colorate che sfidano i punti di vista e le percezioni. Le sue opere sono presenti in musei di arte contemporanea e collezioni pubbliche. E’ stato selezionato per l’opera ‘La vera entità’, una parete anamorfica di alluminio che muta a seconda di come la si osserva e produce vibrazioni e suoni che la completano. Sembra un occhio meccanico in grado di interrogare l’occhio dello spettatore.
Alessandra Baldoni (Perugia, Italia) è in mostra con l’opera ‘I need protection’, una serie di scrigni in alluminio che attendono di essere aperti per svelare misteri poetici tra parole e immagini, misteri che divengono soggettivi e si legano indissolubilmente a chi li legge. Fotografa di lungo corso e scrittrice, ama creare piccole sceneggiature visive che vivono in un mondo metafisico.
Claudio Bozzaotra (Napoli, Italia), architetto e docente in Progettazione architettonica. Ha partecipato a mostre in Italia (tra cui la Biennale di Venezia nel 1985) e all’estero. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Espone presso lo Spazio Comel l’opera ‘Migrazione’ che definisce ‘Sagome di alluminio, metafora di ombre cinesi; migrazione verso lidi lontani’.
Silvia Cavalli Felci (Bergamo, Italia). Formatasi tra Svizzera, Inghilterra e Italia, tiene mostre personali e collettive in Italia. Si dedica alla creazione di libri d’arte, in collaborazione con poeti e scrittori e conduce laboratori di attività espressive rivolti all’indagine e alla voce del disagio. L’opera ‘La danza rossa’ è costituita da una lastra rossa sulla quale emergono movimenti sinuosi ottenuti attraverso fessure ondulate. Si ha la sensazione di vedere danzare un’anima che prende vita dalla staticità della lastra.
Laura Cristinzio presenta ‘Venustas’, una suggestiva lastra riflettente, in cui la bellezza ricercata dell’opera funge da specchio dello spettatore, un elegante messaggio di rispecchiamento nella creatività artistica. Artista nota, ha compiuto importanti esperienze internazionali e come scultrice produce opere a scala urbana. Nel 2012 ha partecipato alla Biennale di Venezia. Utilizza il metacrilato come elemento significativo delle sue installazioni (fatte di materiali industriali). Espone in Italia e all’estero.
Giampietro Degli Innocenti (Firenze, Italia), autodidatta. Come scultore predilige soprattutto argille refrattarie. Nell’ultimo decennio si è specializzato in sculture lignee e metalliche. Nell’opera ‘L’atleta e l’uccellino’ (fusione in alluminio) conferisce leggerezza ad un soggetto voluminoso nell’atto di spiccare il volo.
Anna Renata Di Buono (Arezzo, Italia), unisce la passione per l’ arte a quello per la letteratura. Crea sculture in diversi materiali, cercando un’espressività multiforme. Per ‘Ofelia’, leggera ed eterea mentre entra nell’acqua, ha utilizzato carta, acrilico e alluminio su cartone.
Maslen & Mehra (East Sussex, Inghilterra) hanno realizzato ‘Cuckmere River East Sussex’ (fotografia, alluminio, acrilico): sagome di persone di alluminio a specchio immersi nel paesaggio. Una metafora della fragilità umana. Questa coppia di noti artisti vanta una presenza diffusa nelle migliori collezioni private e pubbliche del mondo.
Andrea Meneghetti (Vicenza, Italia), ha all’attivo numerose mostre in gallerie e luoghi pubblici. Al Premio COMEL presenta l’opera ‘La primavera di Afrodite’, un gioco di ombre e trasparenze che spoglia la bellezza da ogni artificio e pesantezza (lastra di alluminio e smalto nero).
L’opera di Berit Myreboee (Berlino, Germania), che avrebbe dovuto essere un affascinante trittico (stampa, pittura ad olio su alluminio) iscritto al premio, è stata squalificata, ed è in mostra fuori concorso un’altra opera erroneamente inviata.
Normanno Soscia (Latina, Italia), si ispira alle storie e leggende contadine, all’elaborazione fantastica del mondo che lo circonda, alle tradizioni popolari. Artista di gran spessore e di lunga carriera, presenta il suo ‘Venditore di Lune’, (lastra d’alluminio su tavola) lune in bilico e pendenti, frammenti argentei e lumeggianti.
Matteo Tampone (Torino, Italia) si dedica prevalentemente al design industriale. ‘Al 13’ ci offre la leggerezza del materiale nella sua massima espressione visiva con un corpo in alluminio che fluttua nell’aria, unendo tecnologia e arte.