Il Regno Unito stringe la morsa sul riciclo degli imballaggi. Da ora in avanti rivenditori e produttori di imballaggi dovranno pagare tutti i costi della raccolta e del riciclo.
La decisione, presa nell’ambito della nuova strategia governativa sui rifiuti, si fonda sul principio “chi inquina paga” (già vigente in Italia da circa 20 anni, principio che ha determinato la nascita del Sistema Conai e dei Consorzi di Filiera, ndr) e penalizzerà non poco chi immetterà sul mercato imballaggi difficili da riciclare.
I costi che i rivenditori e i produttori si troveranno ad affrontare sono stimati tra i 500 milioni e 1 miliardo di sterline all’anno, dato che il nuovo schema potrebbe obbligarli a pagare anche i costi per la compensazione dei rifiuti da loro creati e quelli per l’applicazione del regime.
Lanciata ieri 6 febbraio 2019, dal segretario all’ambiente Michael Gove, la nuova strategia del governo sui rifiuti abbraccia le principali politiche dell’UE sull’economia circolare, proprio mentre il Regno Unito si prepara a lasciare il blocco.
Oltre a costringere i produttori a pagare milioni di sterline in più per la raccolta e il riciclo degli imballaggi, la manovra è stata pensata anche per contrastare l’inquinamento del mono uso e lo spreco alimentare.
Tra i punti principali del piano, ci sono l’introduzione di una tassa sulla plastica monouso con meno del 30% di materiale riciclato, il divieto di imballaggi in plastica laddove esistano alternative, la definizione di uno schema per la realizzazione di un deposito per i vuoti a rendere per incrementare il riciclo di bottiglie e lattine, la volontà di costruire un mercato del riciclo più forte nel Regno Unito.
I promotori della manovra sostengono di aver trovato il modo per smettere di essere una società usa e getta, iniziando a considerare i rifiuti una risorsa preziosa, e metteranno a punto anche misure di controllo appropriate per spingere le persone a fare la cosa giusta, “ponendo fine – ha detto Michael Gove – anche allo scandalo economico, ambientale e morale dello spreco alimentare”.
L’approccio scelto dal governo UK si basa sulla responsabilità estesa del produttore, che viene estesa, appunto, anche alla fase successiva all’utilizzo, per incentivare la progettazione di prodotti più facili da riutilizzare, smantellare e / o riciclare alla fine del loro ciclo di vita. Un sistema che è già presente anche in altri Paesi europei, come Germania, Belgio e Paesi Bassi.
A breve il governo stabilirà le modalità con cui i produttori saranno chiamati a pagare il costo netto della raccolta e del riciclo degli imballaggi da loro prodotti.
(via rinnovabili.it)