Il Riciclo dell’Alluminio
Da molti anni, ormai, l’industria italiana del riciclo dell’alluminio detiene una posizione di rilievo nel panorama mondiale per quantità di materiale riciclato. Il nostro Paese è infatti terzo al Mondo assieme alla Germania dopo Stati Uniti e Giappone.
Si tratta di risultati molto importanti che confermano la continua attività di ricerca per lo sviluppo di tecnologie per il riciclo e il recupero dell’alluminio pre e post consumo per impieghi nei diversi settori applicativi.
E’ un primato ancora più interessante se consideriamo gli aspetti legati alle performance ambientali di questo materiale: infinita riciclabilità, tutela dell’ambiente e delle sue risorse naturali e importante contributo alla riduzione di emissioni nell’atmosfera in linea con il protocollo di Kyoto.
Riciclabile al 100% e all’infinito: scopri di più sull’alluminio
L’alluminio possiede caratteristiche ottimali per il riciclo: può essere riciclato al 100% e riutilizzato all’infinito, per dare vita ogni volta a nuovi prodotti.
Tutto l’alluminio prodotto nel nostro Paese proviene dal riciclo e non differisce per nulla da quello ottenuto dal minerale originale poiché le caratteristiche fondamentali del metallo rimangono invariate.
Dopo la selezione, gli imballaggi in alluminio, prima raccolti poi pressati in balle, vengono avviati a riciclo in fonderia.
Sostanzialmente qui il materiale viene pre-trattato a circa 500° per essere epurato da vernici o altre sostanze aderenti e poi fuso a 800° per ottenere alluminio liquido da cui si ottengono lingotti e placche destinate a essere lavorate per la produzione di semilavorati e nuovi manufatti.
L’alluminio riciclato ha le stesse proprietà e qualità dell’alluminio originario e viene impiegato nell’industria automobilistica, nell’edilizia, nei casalinghi e per nuovi imballaggi.
Perché riciclare l’alluminio: i benefici della raccolta differenziata
La raccolta differenziata, il riciclo e recupero dell’alluminio apportano numerosi benefici alla collettività in termini di:
- Economia, il riciclo dell’alluminio è un’attività particolarmente importante per l’economia del nostro Paese, storicamente carente di materie prime.
- Energia. il riciclo dell’alluminio permette di risparmiare il 95% dell’energia necessaria a produrlo dalla materia prima.
- Materia, il riciclo degli imballaggi in alluminio permette di recuperare materia prima preziosa, utilizzabile per la realizzazione di nuovi prodotti.
- Ambiente, il riciclo dell’alluminio permette di salvaguardare l’ambiente e le sue importanti risorse naturali.
Alluminio, esempio di Economia Circolare
Qualsiasi bene al termine del ciclo di vita viene dismesso ed avviato allo smaltimento, oppure in alternativa, ove possibile, al recupero ed al riciclo o riutilizzo.
Chiaramente, in un’economia di mercato, la possibilità di recupero di un bene dismesso è direttamente legata al suo valore residuo, nel senso che tanto maggiore è quest’ultimo, tanto più forte sarà la leva per favorirne il ritorno in ciclo.
Sotto questo punto di vista l’alluminio e le sue leghe sono dei materiali straordinari, in quanto possono essere riciclati indefinitamente senza penalizzazioni qualitative.
In tal senso, l’alluminio è un esempio perfetto di Economia Circolare.
Economia circolare è una locuzione che definisce un sistema economico pensato per potersi rigenerare da solo garantendo dunque anche la sua ecosostenibilità.
Secondo la definizione che ne dà la Ellen MacArthur Foundation, in un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati ad essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera.
I principi dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Il modello economico lineare, negli anni, è dipeso dalla disponibilità di grandi quantità di materiali e energia facilmente reperibili e a basso prezzo.
L’energia nel riciclo dell’Alluminio
La produzione di 1 kg di alluminio di riciclo ha un fabbisogno energetico che equivale solo al 5% di quello di 1 kg di metallo prodotto a partire dal minerale; è sopratutto per questo motivo che i rottami di alluminio hanno una valorizzazione economica positiva ed è economicamente conveniente il loro recupero e riciclo.
Con queste interessanti caratteristiche si definisce così il ciclo virtuoso del metallo leggero, che viene spesso indicato come una banca di energia, in quanto conserva quella che assorbe per essere prodotto, ne fa risparmiare in esercizio e ne restituisce quando viene riciclato; il risultato finale è che il suo impiego comporta non solamente un enorme risparmio di risorse ma anche un corrispondente vantaggio ecologico, con abbattimento di emissioni rispetto alla produzione primaria e certezza di rientro nel ciclo degli usi al termine della vita del prodotto o del componente, quindi con nessun rischio di impatto ambientale.
E’ facile comprendere che l’attitudine al riciclo viene considerata oggi uno degli attributi di maggior rilievo dell’alluminio, con tutta una serie di stimolanti implicazioni di carattere economico, ambientale e sociale.
Non è per caso quindi che, seguendo una progressione straordinaria negli ultimi decenni:
circa il 50% di tutto l’alluminio grezzo prodotto in Europa Occidentale derivi da materiale recuperato e riciclato e che addirittura in Italia la percentuale arrivi al 100%.
I vantaggi derivanti da questa attitudine del metallo leggero sono di tutta evidenza, l’alluminio secondario è equivalente al metallo primario ottenuto dal minerale, anche dopo numerosi cicli di vita.
Le fonderie per il riciclo dell’Alluminio
Di seguito le fonderie che hanno dichiarato a CIAL quantità di rottami di alluminio nonché di rifiuti di imballaggi in alluminio riciclate e la loro distribuzione regionale.
Nel 2020, la produzione di alluminio secondario, categoria nella quale sono ricompresi gli imballaggi di alluminio post consumo, è stata pari a 872Kton.
Il fatturato relativo all’anno 2019 della totalità delle imprese indicate è di circa 1,95 miliardi di euro e l’occupazione complessiva si attesta sui 2mila addetti.
Le fonderie elencate inviano a CIAL individualmente entro la fine del mese di febbraio di ogni anno, la scheda di autodichiarazione dell’attività riferita all’anno precedente. Dal 2019 il dato viene acquisito anche semestralmente entro il mese di luglio.
I dati sono resi disponibili da CIAL solo in forma aggregata, in relazione alla loro riservatezza.
A titolo informativo, a tali quantità, sono da aggregare le quantità riciclate dai Remelters (rifusori) che non comprendono rifiuti di imballaggio.